SAETTA

SAETTA

BookTribu porta in libreria SAETTA (link) il secondo romanzo di Emilio Alessandro Manzotti, una nuova avventura per i lettori che hanno conosciuto alcuni dei protagonisti di Freccia (link) e che si appassioneranno a una vera e propria caccia al tesoro… impossibile da credere reale.

Con la prefazione di Eugenio Fallarino, il lettore si troverà coinvolto sin dalle prime pagine nell’amore travolgente di due ragazzi impegnati in una gara di sopravvivenza, travolti da trame angeliche e infernali che si svolgono in un universo immaginario parallelo, ma che ha continui e costanti contatti con il reale. Un unico piano diabolico che vede il mondo che conosciamo rischiare di perdere la propria umana identità.

Riccarda Dalbuoni ha intervistato per noi Emilio.

Dalla laurea in matematica alla scrittura: per analogia o contrasto? 

“Ho sempre ritenuto la matematica una materia calda e creativa, basti pensare come Euclide dà origine a tutta le geometria che conosciamo a partire da pochi assiomi. La scrittura, allo stesso modo, è un veicolo per esprimere la mia creatività, e di conseguenza ho dato vita a un universo immaginario. Come la matematica ha regole, così anche l’impianto delle narrazione impone delle regole. Prima di iniziare a scrivere, ho letto molto e studiato quei canoni su cui, poi, ho esercitato la fantasia”.

Perchè hai scelto il genere fantasy?

“Sono una persona spirituale e credo che il fantasy sia una forma di scrittura che permetta di creare storie in cui mettere in comunicazione l’universo materiale con quello spirituale. Nei miei racconti, terreno e ultraterreno si mescolano, gli angeli e i diavoli interagiscono, l’ultraterreno è un mondo dove sono presenti i temi del mondo materiale, c’è un principio di azione e reazione che li attraversa e tutti i personaggi hanno uno scopo da perseguire”.

Quali sono i temi di cui più ti interessa parlare?

“In Freccia c’è la messa in discussione dello status quo: Freccia, che è un diavolo, non vuole comportarsi come tale e mette in campo una spinta alla creatività. Vi è poi il tema dell’amicizia e dei legami solidali che dimostrano la loro forza quando qualcuno è nell’errore: gli amici si vedono quando hai torto e ti sostengono nel riscatto. Mi interessava, inoltre, porre un contrasto tra una parte giudicante e l’amore che, invece, è mosso dal perdono. Passando a Saetta, si aggiunge l’amore bruciante che porta il personaggio maschile a considerare il personaggio femminile in modo totalizzante, tanto da essere disposto a lasciare tutto per lei.”

A quale pubblico ti rivolgi? 

“I miei libri sono young adult, ricordo quando tra la fine del liceo e l’università io stesso cercavo nei libri chiavi di interpretazione e progettazione della mia vita. Direi quindi che è quella la fascia di pubblico a cui possono piacere maggiormente le mie opere.”

Quale personaggio ti rappresenta di più e a quale sei più affezionato?

“Freccia mi rappresenta di più per l’inquietudine, la propensione a inventare sempre qualcosa di nuovo, ad andare in cerca di un’identità come nuovo punto di partenza. Sono poi affezionato a Saetta per l’evoluzione del personaggio a cui va incontro nello svolgimento della trama: cresce, impara, si afferma. È il personaggio che ha colpito di più i lettori.”

Quali gli elementi di continuità tra Freccia e Saetta?

“Sicuramente la veste grafica, il gioco di contrasti, il ribaltamento dei piani in Saetta rispetto a Freccia. Poi vi è una mia convinzione di fondo che attraversa le due opere: ci portiamo dietro, anche un domani nell’ultraterreno, quello che siamo, le nostre caratteristiche, le passioni e i desideri, tutto ciò che ci rende esseri unici”.

Ringraziamo Riccarda Dalbuoni (www.riccardadalbuoni.it ) per l’intervista. Buona lettura con SAETTA (link)!



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