Elena Pivetti
Come la follia nell’occhio di una donnola
4,95€ – 20,00€
«Ti dico un segreto. Prometti di non dirlo a nessuno? Mio figlio è un uccellino. Un uccellino fatto di vetro. Trasparente. Ha le ali, sai? Anche quelle sono di vetro. E sono invisibili. Lui può volare. Di notte, quando nessuno può vederlo, spiega le sue grandi ali e spicca il volo, dalla finestra.»
L’autrice:
“Abbiamo spesso la sensazione di essere precipitati in una sorta di incubo. Passiamo da una sciagura all’altra, e va sempre peggio. Ma quando è iniziato tutto? Che sia stata la donnola che nel 2016 ha fatto saltare il CERN di Ginevra? C’è questa teoria bizzarra, che circola in rete. Siamo slittati sulla timeline “sbagliata”, in cui accadono cose assurde con frequenza giornaliera. Un universo alternativo in cui tutto è possibile. Ma se quel roditore non avesse smangiucchiato i cavi dell’acceleratore di particelle più grande del mondo? Cosa sarebbe successo? Questo è lo spunto da cui sono partita, per raccontare una storia che si è espansa fino a diventare una porta spalancata su un mondo intero. Terreno e non solo. Un mondo che ho fatto fatica a lasciar andare, alla fine. Mi auguro che sia lo stesso per voi.”
Sinossi
L’umanità può reggere un mondo perfetto? Che fine ha fatto il male? A chiederselo è Fabien, un ragazzino hikikomori. Non esce dalla sua stanza da anni, la mamma Gilda gli passa il cibo da una gattaiola. Studia la piega che hanno preso gli eventi e capisce che siamo tutti in pericolo. Qualcosa ci sta manovrando. In rete c’è qualcuno disposto a credergli, Sante, con cui intreccia la prima cosa che assomiglia a un’amicizia vera nella sua vita. I due sono decisi ad arrivare fino in fondo. Nelle loro mani, il destino dell’intero genere umano. E non solo sul piano terreno.
Info autore
Illustratore Copertina
Additional Information
| Formato | cartaceo, mobi |
|---|
Recensioni (1)
Recensioni
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pagine
148x210
brossura
979-12-81407-84-8
- È da un po' che seguo l'autrice di questo libro sul suo blog. Nel suo libro ho ritrovato lei. C'è il caos. Ci sono i dubbi esistenziali. C'è il colon irritabile. C'è Twin Peaks. C'è la magnolia. C'è l'urgenza di dire tutto e di farlo tutto in una volta. È utopico, ma anche distopico. È utopistico, ma anche dismorfico. I capitoli corti sono una trovata geniale perché ti dici "sì, dai, ho tempo per leggerne altri due" e ti ritrovi a leggerne dieci in un amen. Il modo in cui sono disposti è un qualcosa da Azzeccagarbugli: confesso che all'inizio non me ne sono nemmeno accorta, poi mi son resa conto che alcuni capitoli hanno il titolo ed altri no, alcuni hanno un numero ed altri una lettera, indi per cui son tornata indietro a cercare di carpirne il nesso. È un romanzo ucronico, ma è anche ironico. A tratti colgo Patricia Cornwell, a tratti colgo Dante. Ci ho trovato risposte a tante domande. Ci ho trovato domande senza risposte. C'è dentro lei, ma ci sono dentro anch'io. Da leggere sicuramente.
Mariacristina Cubeddu
Mariacristina Cubeddu –
È da un po’ che seguo l’autrice di questo libro sul suo blog.
Nel suo libro ho ritrovato lei.
C’è il caos.
Ci sono i dubbi esistenziali.
C’è il colon irritabile.
C’è Twin Peaks.
C’è la magnolia.
C’è l’urgenza di dire tutto e di farlo tutto in una volta.
È utopico, ma anche distopico.
È utopistico, ma anche dismorfico.
I capitoli corti sono una trovata geniale perché ti dici “sì, dai, ho tempo per leggerne altri due” e ti ritrovi a leggerne dieci in un amen.
Il modo in cui sono disposti è un qualcosa da Azzeccagarbugli: confesso che all’inizio non me ne sono nemmeno accorta, poi mi son resa conto che alcuni capitoli hanno il titolo ed altri no, alcuni hanno un numero ed altri una lettera, indi per cui son tornata indietro a cercare di carpirne il nesso.
È un romanzo ucronico, ma è anche ironico.
A tratti colgo Patricia Cornwell,
a tratti colgo Dante.
Ci ho trovato risposte a tante domande.
Ci ho trovato domande senza risposte.
C’è dentro lei, ma ci sono dentro anch’io.
Da leggere sicuramente.