IL VENTO DELLA NOTTE

IL VENTO DELLA NOTTE

Un nuovo romanzo fa il suo ingresso nel catalogo di BookTribu, pronto a trasportare i lettori nel cuore di un caso agghiacciante che coinvolge il viceispettore Galli e l’ispettore Rosati. IL VENTO DELLA NOTTE (link), scritto da Pietro Francesco Matino, offre ai lettori l’opportunità di immergersi in un avvincente scenario poliziesco e noir.

Il curatore della collana POLAR, lo scrittore Paolo Panzacchi, ha intervistato l’autore.

Pietro come ti è venuta a trovare la trama de “Il vento della notte”?

Tutto è cominciato qualche buon anno fa quando riflettevo sulle problematiche assistenziali e le varie complicazioni di vita nelle persone colpite da malattie neuronali, come i disturbi della memoria, che mi trovavo a valutare e trattare spesso per ragioni professionali. Il lavoro di medico mi ha permesso di osservare un ampio scenario di condizioni cliniche e anche profondamente umane in mezzo alle svariate difficoltà quotidiane sia per gli ammalati che per gli operatori sanitari. Tutto questo mi ha offerto idee e stimoli per tessere la trama complessiva.

Nel tuo romanzo uno dei punti di forza è aver affiancato l’indagine ufficiale della Polizia a quella di uno dei protagonisti che non è un “addetto ai lavori”. Una delle caratteristiche tipiche della collana POLAR è proprio quella di cercare storie dove i protagonisti siano persone comuni che si ritrovano in storie molto più grandi di loro. Come hai costruito questo impianto narrativo?

Ho pensato che per dare più forza espressiva alla storia fosse più adeguato utilizzare prevalentemente persone comuni, appartenenti al mondo del lavoro che ci circonda, persone che sanno aggiungere valori di vita autentici e significativi in cui potersi identificare. Credo che i non addetti ai lavori, affiancati naturalmente da professionisti del mestiere, possano dare qualcosa di più originale alla narrazione con la loro apparente ordinarietà e semplicità di vita. Allo stesso modo, anche gli esperti, gli addetti ai lavori, possono contribuire meglio quando sono trascinati nello stesso scenario di umana quotidianità dalle persone comuni.

Parte importante di questo romanzo sono i personaggi femminili. Da Leonella, a Camilla, Monica, Lavinia, Agnese. Come le hai caratterizzate? A quale di loro sei maggiormente legato e perché?

Il mio lavoro mi ha aiutato molto nella caratterizzazione dei personaggi dato che, attraverso le svariate occasioni di collaborazione professionale, mi ha permesso di conoscere un vasto panorama di personalità femminili a cui ho potuto ispirarmi per tracciare un profilo visivo e comportamentale abbastanza nitido. Ma devo dire che il personaggio che prediligo è Leonella, una donna con una connotazione affettiva forte, che si è lasciata alle spalle un passato torbido e di sofferenza, che incarna l’idea di una scelta di cambiamento, di rinascita e di redenzione, tutto all’insegna della volontà, dei buoni sentimenti e della ricerca del vero amore.

Una delle cose che amo maggiormente quando leggo un romanzo è incontrare un territorio. Ne “Il vento della notte” c’è tanta Perugia, ma non solo. Ci racconti il rapporto con la tua città di adozione e gli altri luoghi che incontriamo nel tuo libro?

Perugia è una bella città circondata da deliziose colline sempre verdi, per cui è stato facile per me innamorarmene subito sin dai primi anni di università, senza mai dimenticare le mie radici pugliesi che sono sempre ben salde dentro di me. Le esperienze di vita in più luoghi, come sono state e sono tuttora quelle nel Nord e all’estero, non sono altro che un grande arricchimento culturale che amplia di molto le proprie vedute e la capacità di rispetto, condivisione e apprezzamento degli altri.

Potete leggere IL VENTO DELLA NOTTE accedendo nostro catalogo e grazie a questo link.

Buona lettura!



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