ALTROLTRE

ALTROLTRE

Altroltre (link) è un romanzo-raccolta di racconti destinati a un pubblico di bambini e ragazzi di tutte le età, genitori e nonni compresi”. Ennio Buonanno presenta il suo primo romanzo, edito da BookTribu in uscita il prossimo 10 settembre, già vincitore con alcuni dei racconti presenti in questa raccolta di numerosi riconoscimenti nei concorsi per adulti. In particolare, Storia di Natale vince il concorso Natale Amore mio e Il viaggio di Giorgio vince il Premio della Narrativa Indipendente.

Lo abbiamo intervistato per farci raccontare come è nato Altroltre e qual è il suo messaggio per i lettori, grandi e piccini.

Come ti sono venute le idee che hai utilizzato per scrivere i racconti?
Quando i miei due figli erano piccoli, il più grande mi chiedeva spiegazioni su quanto accadeva nella quotidianità.
La prima volta fu per una notizia ascoltata al TG al mattino, mentre facevamo i preparativi per andare a scuola. Sparò un «Perché sta succedendo questo?» a bruciapelo, davanti al quale ebbi soltanto la furbizia di improvvisare un: «Adesso andiamo a scuola, te lo spiego stasera, quando andiamo a nanna».
Tutta la giornata pensai soltanto a come spiegargli quella notizia e mi venne in mente una fiaba.
Da quel momento non si sono fermati più: ogni curiosità diventò «Fammi una fiaba su…»

Perché hai scelto la forma del racconto e non quella del romanzo?
I racconti sono alla base del nostro comunicare quotidiano.
Anche tra noi adulti ci raccontiamo fatti, emozioni, episodi, è nel fare umano.
In fondo, il romanzo è una grande fiaba per adulti, no?
Però, nota bene, Altroltre è anche un romanzo: dì la verità, non l’hai letto ancora, eh!?

Come sei approdato alla scrittura?
Da ragazzo scrivevo canzoni, testo e musica, quindi il mio approccio alla scrittura è sempre stato per una forma breve. Anche attraverso le canzoni mi piaceva raccontare storie più che emozioni.
In età adulta la scrittura è poi diventata un mezzo per piccole denunce sociali nel mio paese: mi inventai il personaggio del Pillolaro e il regno di Visguamor per evidenziare misfatti politici e non.

Ci potresti spiegare la figura del drago? E cosa puoi dirci del suo rapporto col bambino?
Il drago è la Conoscenza, il Sapere più totale e profondo. Il bambino è la fase umana più vicina al drago.
Mai come da bambini abbiamo estrema e vorace voglia di conoscere il mondo intorno e dentro di noi, poi veniamo condizionati, la nostra voglia di conoscere viene ristretta a campi di interesse specifici e a modalità superficiali.
E allora ci inventiamo che bisogna avere paura dei draghi, della conoscenza.
Se, in qualche modo, rimaniamo bambini, allora non abbiamo paura del drago, anzi…

Sappiamo che hai un progetto, per questa tua prima opera. Ci racconteresti di cosa si tratta, e quale è stata la scintilla iniziale?
Che scintilla? Quella di Clash Royale AHAHAHAHAHA (Scusa, questa l’ha scritta mio figlio)
Voglio portare Altroltre in quelle famiglie con bambini dove spendere soldi per un libro significherebbe toglierli a pane e latte. Gratis, chiaramente.
Mi piacerebbe riuscire a convincere i genitori, i padri in particolare, ad abbandonare a sera ogni dispositivo elettronico, TV compresa, e dedicarsi a leggere qualche fiaba per far addormentare i propri figli, per poi proseguire con altri libri, una volta finito Altroltre.
Credo possa servire a creare un rapporto profondo, costruttivo e duraturo, sia tra genitori e figli, sia con la lettura.

Chi è per te il pubblico ideale di questa opera?
Sarò sincero! Per quanto il riferimento siano i bambini tra gli otto e i dodici anni, ho scritto Altroltre in questa forma perché il pubblico fossero i bambini fino a 99 anni.
Mi avventurerei a leggerlo anche a bambini di cinque anni. Mio figlio aveva quell’età quando ha cominciato tutto questo. Il secondo ne aveva tre, e ci ha messo poco a seguire me e il fratello: dopo un anno inventò una fiaba tutta sua, conserviamo ancora l’audio.

Qual è il tema fondamentale che ricorre in tutti i tuoi racconti? Che messaggio vuoi lasciare ai tuoi lettori?
Il punto di vista dei bambini.
Le soluzioni ai problemi che riescono a trovare i bambini sono disarmanti, ma efficaci.
Quella che abbiamo cominciato a vivere negli ultimi decenni è l’era della Collaborazione.
L’applicazione dell’Informatica alla tecnologia quotidiana ha creato un divario tra genitori e figli tale da rendere inutili e inconsistenti cliché millenari, come il conflitto generazionale, per esempio, o le differenze di genere.
Non è questione di idealismi, ma di praticità.
I bambini non soffrono di ideologie, sta a noi adulti imparare a cercare altro, oltre le nostre percezioni e le nostre convinzioni.
E imparare a “perdere tempo” con loro e per loro, fosse anche soltanto mezz’ora a sera per raccontare una fiaba.

Altroltre (link) è disponibile a partire dal 10 settembre. Restate aggiornati in merito all’uscita di questa e altre opere consultando il nostro blog, le nostre pagine social e iscrivendoti alla newsletter.

Grazie e… buona lettura!



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